Con alcune digitopressioni su specifici punti del nostro corpo impareremo a trovare sollievo da dolori e contratture. Ma soprattutto a prenderci cura di noi stessi e diventare protagonisti attivi della nostra salute. Perché la responsabilità del nostro benessere è nostra. E di nessun altro.
Art. di ELENA CARRERA
Professionista olistica ai sensi della Legge 4/2013 iscritta a SIAF Italia, è operatrice shiatsu, coach e divulgatrice in ambito olistico.
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La primavera sta cominciando a mandare piccoli ma costanti segnali del suo risveglio. Iniziano a sbocciare i primi fiori, le ore di luce aumentano, gli animali dei boschi che costeggiano I percorsi d’acqua escono dai loro letarghi, il tepore inizia a farsi sentire. Eppure questo scenario bucolico sembra non interessare molto al nostro corpo che manda segnali di tutt’altro tipo.
Contratture alle spalle, difficoltà nella digestione, problemi circolatori, dolori reumatici e artritici sembra non vogliano andare in letargo per lasciare il posto alla bella stagione.
Una soluzione per spronare il nostro organismo a riattivarsi potrebbe essere l’auto-shiatsu. Una tecnica di digitopressione applicata su se stessi che riattiva il processo naturale di guarigione del corpo.
L’auto-trattamento potrebbe ridurre e a volte anche eliminare disturbi e malesseri.
Ma la bellezza dello shiatsu praticato su se stessi è molto di più. Certo, con il trattamento, da non confondere con un semplice massaggio, su particolari punti dei Meridiani energetici il sistema circolatorio verrà facilitato nel suo corso e quindi il sintomo del dolore e della contrattura diminuiranno.
Ma accadrà qualcosa di ancora più importante: ci alleneremo a prenderci cura di noi stessi non delegando più ad altri la responsabilità del nostro benessere.
Punto di riferimento del trattamento di auto-shiatsu (shiatsu praticato personalmente sul proprio corpo) resta naturalmente la Medicina Tradizionale Cinese dalla quale la pressione con le dita (shiatsu in giapponese) trae le proprie origini.
Lo shiatsu è una tecnica di riequilibrio energetico e viene definito anche agopuntura senza aghi.
Il procedimento è il seguente: attraverso la pressione “costante, perpendicolare e sostenente” (cioè che sostiene e protegge) dei vari punti lungo i Meridiani viene riequilibrato il flusso energetico del corpo preservando, o riattivando, il processo di omeostasi, cioè la capacità naturale dell’organismo di autoregolarsi.
Rispondendo a domande che potrebbero sorgere leggendo queste righe è opportuno precisare che sia lo shiatsu ricevuto da un professionista olistico, sia l’auto-shiatsu praticato direttamente su se stessi non si sostituiscono a cure mediche o farmacologiche, ma le possono integrare con buoni risultati.
Infatti lo shiatsu viene inserito nei trattamenti della cosiddetta medicina integrata o sistemica che considera l’essere umano nella sua totalità e che cerca quindi di curarlo nel suo complesso.
Perché si sa: corpo e cervello costituiscono un unicum indivisibile che funziona al meglio solo quando le diverse attività sono in armonica sintonia.
Lo shiatsu è un trattamento molto utile anche per ridurre stati di stress e ansia (ovviamente non patologici) favorendo uno stato di rilassamento psicofisico che potrebbe rivelarsi prezioso anche per contrastare l’insonnia. Infatti trattandosi di una disciplina olistica, si concentra sull’individuo nella sua interezza, non soffermandosi sui singoli sintomi, ma agendo sulle cause che li hanno provocati.
Basti pensare che attualmente nella Regione Toscana lo shiatsu è riconosciuto come trattamento integrativo alla medicina convenzionata e a sostegno delle cure farmacologiche al fine di alleviare effetti collaterali dei farmaci ed alcuni dolori.
Praticamente una lezione di auto-shiatsu dura circa 90 minuti e si articola in 3 momenti: esercizi di respirazione, breve introduzione teorica, auto-trattamento applicata a collo, viso, testa, piedi, gambe, schiena, braccia e addome seguendo alcuni dei 12 Meridiani principali.
Secondo la MTC (Medicina Tradizionale Cinese), i principali Meridiani sono dei canali all’interno dei quali scorre il prana, energia o forza vitale complessiva dell’essere umano a livello fisico, bioplasmico, emozionale, mentale e spirituale.
Secondo molte filosofie orientali il prana corrisponde a quella percentuale di vitalità, o elemento sottile, che insieme all’ossigeno, gli esseri umani assorbono con la respirazione.
E per completezza di informazione possiamo aggiungere che l’aggettivo sottile viene utilizzato proprio per differenziarla da quella che in fisica meccanica è la grandezza/unità di misura della capacità di un corpo, o di un sistema, di compiere un’azione.
Lavorando quindi particolari tsubo (punti) lungo i Meridiani andremo a disperdere il prana che si è eccessivamente accumulato o al contrario a tonificare e riattivare un punto in cui l’energia è particolarmente carente.
Il nostro lavoro quindi sarà molto simile a quello di un “elettricista o idraulico energetico” che riattiva o ripara il sistema di un impianto molto complesso.
Ma non dimenticando mai che comunque il lavoro più importante viene fatto direttamente dall’energia e non da noi.
Il nostro compito, piuttosto, sarà quello di acquisire, trattamento dopo trattamento, maggiore consapevolezza della nostra condizione energetica imparando a prendercene cura.
Concludo facendo tesoro delle osservazioni raccolte dai miei riceventi in questi ultimi anni di trattamenti.
Spesso ci si avvicina allo shiatsu per dei malesseri fisici per poi scoprire che funziona benissimo anche su disfunzioni metaboliche o stati di ansia, andando a lavorare su emozioni e forme pensiero limitanti.
Mi piace sottolinearlo perché a volte questo dettaglio sfugge, ma Il benessere generato dal trattamento shiatsu permette di agire anche, anzi oserei dire soprattutto, sul sistema nervoso autonomo e accelerare tutti i processi di autoriparazione del corpo umano.
Non a caso lo shiatsu, dalla normativa attualmente vigente, è definito una Disciplina Bio-Naturale di benessere olistico cioè a livello fisico, emotivo, mentale e spirituale.
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